Ashta-anga significa otto membra, otto parti ed è il termine che identifica il percorso  definito da Patanjali nei celebri Yoga Sutra o aforismi su Raja Yoga.

Raja Marga é la via per il palazzo reale, una via grande che consente a tutti di arrivare al palazzo e similmente il raja yoga è il percorso che può consentire a chiunque di liberarsi dalle sofferenze della condizione umana.

I sutra sono divisi in quattro capitoli , il samadhi pada o capitolo sull’assorbimento della mente come strumento per ottenerne il controllo e uscire dall’identificazione con i pensieri ed emozioni, il sadhana pada o capitolo sulla pratica, il metodo per conseguire e riprodurre questo stato mentale particolare, il vibhuti pada o capitolo sui risultati di questa pratica, i poteri mentali straordinari che corrispondono ad una pratica regolare, e il kaivalya pada o capitolo sulla liberazione, il fine ultimo dello yoga.

Ashtanga é il terminne con cui Patanjali identifica gli otto passi o rami di cui è costituita la pratica, tenendo sempre presente che la pratica è solo il 50% del cammino dello yoga laddove il restante 50% è fatto dal non attaccamento, Vairagya.

Queste otto parti sono: Yama e Niyama, Asana, Pranayama, Pratyahara, Dharana, Dhyana, Samadhi, che possiamo tradurre come descrizione delle qualità etiche e comportamentali ottimali (yama e niyama) del praticante, postura adatta alla meditazione (asana), controllo della repirazione e del suo effetto sulla psiche (pranayama), ritiro dei sensi deagli oggetti esterni (pratyahara), concentrazione(dharana), meditazione(dhyana) e assorbimento della mente(samadhi).

Il testo hatha yoga pradipika, uno dei pochi testi di età medievale su questa disciplina ad essere arrivati ai giorni nostri, dice che lo hatha yoga è un modo per arrivare ai risultati del Raja Yoga. La pratica dell’ashtanga vnyasa sottende all’ottuplice sentiero definito da Patanjali seguendo una strada e modalità inclini al metodo tantrico di bilanciamento interiore attraverso le pratiche corporee chiamato hatha yoga.