Un gruppo di saggi celebrarono la yagna ed acquisirono potere da essa senza comprendere la saggezza contenuta nei canti e nelle cerimonie.

Per illuminarli Shiva prese la forma di un bellissimo giovane e girò nudo nell’eremo dei saggi. La sua belleza era tale che le mogli dei saggi persero letteralmente la testa e abbandonarono i loro mariti per rincorrerlo. I saggi, infuriati usarono la magia dei loro rituali per evocare una tigre, un serpente velenoso e un nano diabolico. Shiva scorticò viva la tigre e ne vesti la pelliccia, prese il serprente e se lo mise intorno al collo, poi balzando sulla schiena del feroce nano iniziò a danzare.

Guardandolo danzare, i saggi si resero conto che lui era un Dio e che la sua danza era un messaggio sul significato dell’esistenza.

La tigre, il serpente, e il nano rappresentavano i loro desideri di auto conservazione, auto accrescimento e auto realizzazione. Quello che offriva Shiva era la possibilità di realizzare il proprio se superiore. In una mano percuoteva il tamburo della morte per produrre il ritmo della vita. Nell’altra teneva le fiamme della distruzione che gettano luce sulla conoscenza. Intorno a lui emerse una corona di fuoco che rappresentava l’impersonalità della natura e il gira e rigira senza fine della ciclicità di morti e rinascite. Un piede fluttuava nel cielo, all’interno del cerchio infuocato, mentre l’altro cercava una via di fuga. Puntando verso quest’ultimo offrì ai saggi una possibilità di sfuggire dalla matrice di tutte le illusioni e trovare la verità.

Shiva comunica la saggezza della vita attraverso la danza. Così come uno può perdersi nei simboli esteriori delle cerimonie e liturgie di ogni genere, allo stesso modo può perdersi nella bellezza estetica dei movimenti della danza, senza realizzare che c’è illuminazione dietro l’intrattenimento. La danza di Shiva rappresenta l’uttara Mimansa,la nuova scuola vedica che guarda aldilà della mera ritualità, al significato profondo ed etico di inni e cerimonie. Questo significato non era ristretto alla sola casa dei religiosi ma conunicato alla gente comune tramite danza e teatro. Nataraja, in effetti, segna la rivoluzione che porta la saggezza cosmica dalle classi alle masse.

(tradotto da Shiva to Shankara , giving form to the formless- di Devdutt Pattanaik, ed. Harper Element)