Il saluto al sole B è una sequenza di 17 movimenti che oltre a riscaldare il corpoallungando le catene posteriori e inarcando la colonna come il saluto al sole A, aggiunge un importante lavoro di riscaldamento degli arti inferiori, in particolare i quadricipiti del femore che sono maggiormente impegnati per la presenza della posizione del guerriero A (virabhadrasana A) e della posizione del trono del potente (utkatasana). Nella versione più tradizionale di dodici movimenti la posizione di allungo a terra è ashva sancalasana posizione dedicata ai due cavalli gemelli (ashvini kumar) che trainano il carro di Surya (il sole) dall’alba al tramonto, in questa versione di suryanamaskara questo asana viene sostituito da Virabhadra, emanazione di Shiva, guerriero armato di spada e saggezza simbolo di forza,coraggio e dell’energia che arrivano dal sole.
Si inizia sempre in Samastithi, con la prima inspirazione si alzano le braccia e contemporaneamente si flettono le ginocchia spingendo avanti il coccige e facendo rientrare l’ombelico verso la colonna vertebrale in Utkatasana (ekham) , espirando (dve) si scende con entrambe le mani a terra stendendo le gambe e allungando la colonna. Con l’inspirazione successiva (trini) si alza la testa mantenendo invariata la posizione delle mani con la conseguente attivazione dei muscoli erettori della colonna, e durante l’espirazione (chatwari) saltiamo indietro atterrando con i piedi alla stessa distanza delle anche e appoggiando le dita dei piedi e l’articolazione falangea mentre le braccia ammortizzano lo sposta ento del peso in chatturanga dandasana. Inspirando (pancha) ci si allunga inavanti aprendo bene il torace mantenendo a terra solo collo dei piedi e le mani nella posizione del cane a testa in sù, urdhva mukha svanasana, e con l’espirazione successiva (sat) si alzano i glutei distendendo le ginocchia e si porta indietro il baricentro per eseguire adho mukha svanasana, posizione del cane a testa in giù nella quale si rimane solo il tempo di una espirazione, il movimento successivo inizia con l’apertura del piede sinistro e mentre si inizia a spostare il peso del corpo avanti (spalle sopra alle mani) e il piede destro in mezzo alle mani si inzia ad inspirare (sapta) e si continua ad inspirare fino alla fine del movimento quando le braccia sono distese verso l’alto e lo sguardo è rivolto verso i polici uniti i virabhadrasana A. Con l’espirazione (asthau) si ridiscende a terra in chatturanga dandasana e si esegue di nuovo il vinyasa fatto i precedenza, quindi inspirando (nava) si passa in urdhva mukha svanasana ed espirando (deja) si va in adhomukha svanasana, subito dopo si ripete virabhadrasana col piede sinistro avanti (ekhamdeja) inspirando ed espirando (dvadeja) si scende in chatturanga, (triodeja) inspirando si torna i urdhva mukha svanasana ed espirando (chatturdeja) in adhomukha svanasana che si mantiene per cinque respiri profondi con tutte le attenzioni e auto aggiustamenti adoperati nella versione di suryanamaskara di nove movimenti (suryanamaskara A). Il quindicesimo vinyasa (panchadeja) si esegue inspirando ed è un salto in avanti per riportare i piedi in mezzo alle mani sollevando contemporaneamente lo sguardo verso l’orizzionte con le mani a terra, urdhva uttanasana, espirando (shodeja) ci si flette in uttanasana e con l’ultimo movimento (saptadeja) si inspira e si torna in utkatasana. Espirando si conclude in Samastithi.
Di seguito il video dei vinyasa di questa sequenza: