Il presente e la pretesa non possono essere connessi tra loro, quando sei nel momento presente in te non ci sono richieste, allora l’evento accade. quando non lo desideri accade in abbondanza.
Nei ritiri e nelle esperienze di pratica possiamo ottenere un grande quantitativo di energia vitale oltre ad accumulare conoscenze.
Vishaya è il veleno e con questo nome si identificano quelle condizioni di bisogno tipo l’avidità, le ambizioni, la collera, l’odio, l’invidia, la gelosia, il bisogno di consolazione.
Questo veleno è ciò che logora il serbatoio della nostra energia vitale. La pratica ci rigenera ci arricchisce, come se fossimo sotto una doccia di energia cosmica. Tuttavia se resistiamo agli stimoli della pratica a cambiare, a uscire dalle nostre abitudini, le stesse nelle quali proliferano i veleni, prima o poi faremo di nuovo i conti con essi. È come immergere un secchio pieno di buchi nell’acqua, fintanto che ne è immerso sembra pieno ma poi quando lo togliamo dall’acqua, e più si avvicina alle nostre mani si svuota. Ci pensate? Più si avvicina alle nostre mani e piú si svuota! E allora sentiamo il bisogno di andare ad immergerlo di nuovo nell’acqua. Qualche volta poi facciamo il confronto tra un’acqua e l’altra con l’effetto di contaminarla dei nostri veleni, di bucare ancora di più il secchio. Se lo scopo è la beatitudine e la piena realizzazione del sè lo possiamo conseguire ora, ma occorre il coraggio di accorgersi dei buchi del nostro secchio, di osservarli così come sono e accettare di ripararli, oggi, perchè domani con ogni probabilità non lo faremo.